Intervista a Tiziana Prina,” io come un bravo libraio”

 


Intervista a Tiziana Prina,” io come un bravo libraio”

di Laura Gorini


La copertina e la sinossi sono molto importanti, costituiscono il famoso acquisto di pancia. 



In estate si ha voglia di relax e complici anche le vacanze si ha più tempo per dedicarsi alla lettura. La splendida Tiziana Prina de Le Edizioni Le Assassine ci ha gentilmente concesso una bella chiacchierata a cuore aperto ove ci ha dato qualche consiglio per scegliere i libri giusti da mettere in valigia.


Tiziana, l'estate è praticamente arrivata. Con quale criterio scegliere i libri giusti da mettere in valigia?

Direi i criteri che ci connotano anche durante l’anno. Personalmente mi piace un mix di relax con letture non troppo impegnative che siano però intelligenti e offrano qualcosa, e qualche saggio per capire la complessa realtà in cui siamo immersi.


Lei ha mai sbagliato nel fare tale scelta?

Come no! E le mie scelte sbagliate a volte mi hanno portato a non desistere e ad arrivare comunque alla fine del libro, mentre altre a lasciarlo dopo una trentina di pagine. Tutto dipende dallo stato d’animo.


In molti, soprattutto per evitare di portare via molto peso, puntano sul digitale e dunque sugli ebook? Lei che ha rapporto ha con quest'ultimi?

Un rapporto stretto: gli ebook sono uno strumento prezioso per ottenere libri che altrimenti ci metterei settimane ad avere (parlo dei libri stranieri); inoltre in viaggio sono perfetti. Ma se sono stanziale e leggo per piacere personale, allora torno alla vecchia e buona carta.


Si è notato durante anche la Fiera di Torino un grandissimo afflusso di persone. Gli italiani sono dunque oggi tornati a essere dei buoni lettori?

Parrebbe di sì: ho visto stand superaffollati e anche le presentazioni di libri hanno riportato ottimi risultati. Probabilmente la Fiera di Torino come altre del genere ha il grande pregio di presentare una tale offerta di eventi culturali e di editori da soddisfare i gusti più diversi riuniti in un solo luogo. 


Lei che voti si darebbe in tale direzione?

Be’, un buon voto, perché ho avuto la grande soddisfazione di veder ritornare dei lettori che già in precedenza avevano acquistato un libro delle Edizioni Le Assassine. Inoltre, lo dico senza falsa modestia, quando un lettore si avvicina al tavolo e vuole sapere qualcosa di più sul libro, sono sempre in grado di soddisfare le sue richieste.

In questo sono come i bravi librai.


Crede che sia cambiato nel corso del tempo il suo rapporto con la lettura?

Be’, un po’ è necessariamente cambiato. In passato ho letto per piacere (adoro i romanzi dell’Ottocento), per superare gli esami all’Università, e ora leggo per lavoro. Tuttavia se un libro non mi convince non lo propongo agli altri: mi sembrerebbe un comportamento scorretto. Per fare un esempio, l’ultimo libro uscito mi era talmente piaciuto che l’ho inseguito per più di un anno prima di ottenere i diritti di traduzione in italiano.


Molti prima di accingersi ad acquistare un libro lo prendono in prestito in biblioteca. Crede che possa essere una buona mossa?

Non so… Ci sono solo pochi libri che ho riletto nel corso del tempo. Comunque le biblioteche sono luoghi fondamentali per la diffusione della lettura.





La copertina, quanto è importante per farsi leggere? Da Editrice ha cambiato poi il suo modo di vederla?

La copertina e la sinossi sono molto importanti, perché se l’autore o il libro non è già nella lista del lettore, sono elementi di attrazione: costituiscono il famoso acquisto di pancia. Comunque per me la copertina deve in qualche modo rimandare al contenuto, per cui è un elemento che insieme al grafico valutiamo attentamente.


Che consigli si sentirebbe di dare a una persona che è al suo primo libro e vuole tentare la pubblicazione?

Prima di tutto fare un buon editing del testo, poi verificare, magari con una piccola cerchia di parenti o amici sinceri e, perché no, spietati, che la storia sia interessante e tenga fino alla fine. Infine, a seconda del genere, puntare su una casa editrice che pubblichi quel tipo di libri (non mandare un romanzo horror a chi pubblica libri per bambini, per esempio) o in alternativa affidarsi a un agente letterario serio (guardare il sito e chi promuove) . Un consiglio: evitare le case editrici a pagamento, in quanto è l’autore a pagare il suo libro e non i lettori.


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