Quattro chiacchiere con Chiara Taormina
di Laura Gorini.
Scrivere per me è un’esigenza vitale
Non è di certo un tipo che ama starsene con le mani in mano la scrittrice e poetessa siciliana Chiara Taormina. Non per nulla a Maggio uscirà un'altra sua nuova opera. Di che cosa si tratta? La parola direttamente a lei...
Chiara, dopo Pasqua ci attende una nuova sorpresa da parte tua... Hai infatti appena annunciato su Facebook che a Maggio uscirà un tuo nuovo libro con tanto di sentito omaggio a un grandissimo scrittore e non solo... Per chi non ha ancora letto il post, vuoi raccontarci qualcosa di più?
Sì, a maggio uscirà Ruggero e Luis – Avventura e Coraggio, un libro a cui tengo moltissimo. È un omaggio affettuoso e sentito a Luis Sepúlveda, uno scrittore straordinario che ha lasciato un segno profondo nel cuore di tantissimi lettori. Nel 2017, Sepúlveda scrisse la prefazione alla prima storia di Ruggero, e oggi, in sua memoria, la nuova prefazione è firmata da sua figlia Paulina Sepúlveda, che ha accolto con grande generosità l’invito a partecipare a questo progetto. È un modo per ricordarlo con gratitudine e continuare a far vivere, attraverso le storie, il suo sguardo sul mondo.
Tu sei indubbiamente un'autrice molto prolifica. Come riesci a scrivere tante storie in un anno solare?
Scrivere per me è un’esigenza vitale, come mangiare o dormire. Le storie mi accompagnano ovunque: nascono mentre cammino, mentre ascolto qualcuno parlare, perfino mentre cucino. Ho imparato ad accogliere le idee quando arrivano, e a dare loro spazio ogni giorno. La costanza è fondamentale, anche quando la stanchezza o il dubbio bussano alla porta.
Di certo sei anche "ispirata" nella tua quotidianità . Come e quando nasce l'ispirazione?
L’ispirazione nasce ovunque, ma soprattutto nei dettagli. Un gesto, una parola dimenticata, una fotografia, una vecchia lettera… Tutto può accendere una scintilla. Credo che il segreto sia vivere con gli occhi e il cuore aperti, pronti a cogliere la bellezza e la verità che si nascondono nelle piccole cose.
Sii sincera, ti è mai capitato, di contro, di avere a che fare con l'ansia del foglio bianco?
Sì, certo. Capita anche a me. Ci sono giorni in cui il foglio resta lì, immobile, e le parole sembrano lontane. In quei momenti non forzo nulla: preferisco fare altro, camminare, leggere, osservare. So che l’ispirazione torna, spesso proprio quando smetto di cercarla con troppa insistenza.
Solitamente i tuoi sono libri illustrati. Con quale criterio scegli chi te li illustra?
Le illustrazioni sono una parte fondamentale delle mie storie. Scelgo illustratori che riescano a entrare in sintonia con il mondo che sto creando, che sappiano cogliere l’anima del racconto e restituirla con il loro sguardo unico. Amo lavorare in dialogo con chi disegna: è un processo creativo a quattro mani, pieno di scambi e suggestioni.
Tua figlia disegna benissimo, hai mai pensato di far illustrare qualcosa da lei?
Sì, e infatti ci stiamo lavorando! Sto preparando un libro dedicato alla mitologia greca, e le illustrazioni saranno tutte di Arianna, mia figlia. Ha un tratto delicato ma deciso, e una grande capacità di interpretare i personaggi in modo originale. È un progetto che ci sta appassionando tantissimo e che sarà , per entrambe, una bellissima avventura artistica e personale.
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